domenica 31 maggio 2009

Indietro non si torna...eppure t'amo


Io e te?
Mai
mai in questo cielo
in questo mondo
tra quelle onde o su quella panchina
Mai
in questa realtà in rovina
o tra i colori dell’arcobaleno

Io e te?
si
ma solo nei ricordi
di quanto ci siamo amati

venerdì 29 maggio 2009

Questa davvero non la sapevo!!!

Credevo di conoscere ormai quasi tutto delle ataviche differenze tra uomo e donna! E se molte come me credevano che il mal di testa come scusa per non far sesso e il fingere un orgasmo fossero due prerogative puramente femminili, beh ...udite, udite non è più così!
Oggi pomeriggio chiacchieravo con un mio amico il quale, sconvolgendo l'iperuranio delle mie convinzioni su Marte e su Venere, mi ha confessato che una volta gli è capitato di fingere un orgasmo. Dopo il rapporto, ha prudentemente tirato fuori il membro e poi, distraendo la ragazza con due bacini, ha sfilato il preservativo e l'ha avvolto nel fazzoletto senza che lei potesse accorgersi che era vuoto! Ora abbiamo davvero raggiunto la parità dei sessi...o del sesso?!?!?!?

mercoledì 27 maggio 2009

Per poche notti...

Ci sono delle cose nella vita che sono belle perchè sono inspiegabili. Ti capitano quando meno te l'aspetti, ti colgono di sorpresa e ti lasciano nel cuore pochi giorni di caldi ricordi che passano dalla fremente passione alla dolce amicizia. L'affetto rimane, si rincorre per le strade della mente e si disegna sul viso un malinconico sorriso di silenti emozioni. Poche notti, poco tempo, poco spazio…ma nell’anima tanto affetto, tanto tanto tanto affetto.

lunedì 25 maggio 2009

Figlie della strada...

Caro diario,
come sempre quando cala il buio io rimango nella roulotte a guardare i cartoni animati. Mamma mi ha cucinato una cotoletta con delle patatine fritte e mi ha dato un cioccolatino al latte come piace a me.
Poi, prima di uscire, ha alzato il volume della televisione; io le ho detto che sentivo benissimo ma lei mi ha detto che quando sta fuori con quegli uomini che la vanno a trovare io devo sempre alzare il volume così le fatine e le principesse della tv scacciano i brutti sogni dalla mia mente. Non so perché esce sempre con un cappotto caldissimo anche d’estate, non ho mai visto i suoi vestiti quando la notte va via per lavoro. Mi ha sempre detto che si sporcano se esce senza soprabito.
Un giorno una bimba a scuola mi disse che la sua mamma faceva la maestra e quando mi chiese il lavoro della mia non sapevo cosa risponderle. Allora lo chiesi alla mia mamma il pomeriggio quando tornai e lei mi disse che si occupava di importanti uomini d’affari che avevano bisogno di lei per tradurre dei documenti dall’inglese all’italiano quando tornavano dopo lunghi viaggi all’estero. Le sua amiche di lavoro hanno altre figlie della mia stessa età e anche loro frequentano la scuola elementare, anche loro vedono la tv la sera a volume molto alto e anche le loro mamme escono dalla loro roulotte sempre con i cappotti addosso. Le mamme di queste bimbe però fanno altri lavori: una fa i turni di notte in ospedale e un’altra aiuta i vecchietti quando fa buio perché hanno paura di star soli in casa.
Quando la mia mamma torna da lavoro io spesso faccio finta di dormire ma la vedo che va subito in bagno a farsi la doccia e anche se c’è il rumore dell’acqua la sento piangere per tanto tempo. Non le ho mai chiesto il motivo perché se si accorge che sono ancora sveglia quando torna, mi sgrida. Però mi accorgo di quando la mattina all’alba si mette accanto a me nel letto, mi rimbocca le coperte, mi stringe forte al suo petto, tanto forte che riesco a sentire il battito del suo cuore, e mi riempie di baci.
Ps.Un pensiero a quanti vivono la strada...

giovedì 21 maggio 2009

Amare? Cioè? Bho!

Un giorno inizi a chiacchierare con una persona, e sorridi sorseggiando un caffè che sembra dolcissimo: sei troppo persa nei suoi occhi per accorgerti che hai dimenticato di aggiungere la zucchero. E poi si ride, si gioca, ci si rincorre nelle frasi e negli sfioramenti, un pizzico di ancestrale pudore per celare l’imbarazzo e la timidezza e l’intensa emozione di un batticuore troppo difficile da gestire. Tutt’intorno lo sfondo diventa sfocato e sparisce, il mondo si ferma e restate solo voi due, pronti a scoprivi, a leggervi, a sussurrarvi parole tenere per poi perdersi tra le lenzuola di una sfrenata passione…e nasce una storia d’amore. Diventa bello far la spesa, andare al cinema, passeggiare senza ombrello sotto la pioggia estiva, giocare a palle di neve, raccoglier fiori e camminare in equilibrio sul bordo del marciapiede perché se cadi c’è sempre chi ti tiene per mano e ti sorride. Passano i mesi e qualcosa comincia a cambiare, le discussioni non si concludono con il solito abbraccio ma sbattendosi il telefono in faccia, non ci si guarda con la stessa emozione che ci faceva palpitare, l’incazzatura non si spegne in un bacio e l’arcobaleno comincia a non apparire più dopo il temporale. La pazienza e il limite di sopportazione hanno raggiunto la cima, ora è tutta discesa libera verso la disfatta. Ma dove sono finiti i baci, gli abbracci e i sorrisi? Pensavi durasse per sempre e invece i sogni cominciano a infrangersi uno dopo l’altro sugli scogli della realtà con i suoi problemi, i suoi sconvolgimenti e le sue difficoltà. E’ facile innamorarsi, ma è difficile riconoscere qualcosa di unico e speciale quando lo incontri. Eppure sarebbe più facile, sarebbe più semplice riuscire a fare un patto con se stessi prima che con l’altro; forse se riuscissimo ad innamorarci dei difetti dell’altro, dei suoi piccoli errori, delle sue cattive abitudini, delle sue insopportabili smorfie e dei suoi singhiozzanti cattivi umori, avremmo il resto della vita per scoprire cosa nasconde di bello e di meraviglioso che può donarci giorno dopo giorno per l’eternità(o almeno per quel che durerà).

mercoledì 20 maggio 2009

Scrisse bene un cantante...Vaff******!

E oggi si, sono davvero incazzata. Incazzata con me stessa perché non sono bastarda, incazzata con questo mondo in cui va sempre avanti il più furbo e non il più meritevole, incazzata con questa favola che chiamano vita in cui vince sempre il cattivo e non il buono. E non uscitevene con falsi moralismi del cazzo perché voi come me vivete in un mondo in cui c’è la mafia, in cui ti rubano la macchina se lasci il cell sul cruscotto, in cui il marito si scopa la segreteria dopo aver chiesto pochi istanti prima alla moglie al telefono “Amore come va a casa? tutto bene? E il piccolo, scalpita nella pancia?”, in cui la madre va alla beauty farm mentre il figlio si rulla una canna in casa.
Ci vorrebbe un rogo generale per questo ammasso di ipocriti, di contratti co co pro, di divorzi, di persone che si scannano per un’eredità, di impossibilità di emergere per artisti con vero talento ma senza santi in Paradiso, di amici che ti pugnalano alle spalle, di politici corrotti che non fanno nulla senza qualcosa in cambio, per questa generazione di drogati di violenti, di stupratori e di pedofili, per questo dilagante fiume di puttane e di clandestini.
E quando viviamo qualcosa di bello è solo un’illusione o forse è l’unico barlume di speranza che ci salva dall’andare a fondo. Poi ci chiediamo il motivo di tutta questa violenza anche da parte di ragazzetti e adolescenti? Ma perché cosa gli è stato insegnato? Cosa hanno imparato a scuola e all’università se non a gridare, a fregare il prossimo e a nascondere le bustarelle?
I morti sono quelli sotto terra? No, cari amici i morti sono quelli che camminano accanto a noi e che hanno perso l’anima vendendosela al dio degli interessi, dell’astuzia e dell’arrivismo. Il diavolo? Ormai è un angelo se paragonato all’uomo!

lunedì 18 maggio 2009

Prendimi...


E allora prendimi, sono qui su queste lenzuola inamidate.
Bagnale col sudore del tuo corpo fremente e fammi quello che vuoi.
Fammi tua
Fammi male
Fammi ridere e fammi sognare
Fammi godere affondato le tue mani tra le mie cosce
Fammi sentire quanto sai essere uomo con il tuo corpo crescendo dentro di me
Legami e scuotimi e girami e agitati con una forza disumana
e fammi assaporare il vero gusto della perversione
Fammi vedere cosa sai fare
perché io sono qui
ho udito la tua preghiera e la voce dei tuoi bisogni
E allora fai ardere le gocce di sangue che scorrono in ogni tua vena
fammi tua
e fammi sentire se ne vale la pena

giovedì 14 maggio 2009

Attimi che ti cambiano la vita


Lui e Lei stavano insieme da sei anni.

Lei stava andando a lavoro e dall’auto vide lui che stava salutando, con un passionale bacio sulle labbra e un andirivieni di mani su tutto il corpo, un’altra donna dinanzi all’entrata di un albergo.
Se Lei:
-si fosse truccata in meno tempo e non avesse incautamente smagliato le calze, non avrebbe perso la metro e non avrebbe preso la macchina;
-se non avesse preso la macchina, non sarebbe stata costretta a cambiare tragitto a causa dei lavori in corso per strada;
- se non si fosse scatenato un fortissimo acquazzone la sera precedente, le tubature delle fogne non si sarebbero sovraccaricate e non sarebbero scoppiate.
Se Lui:
-non avesse perso tempo a cercare il portafoglio nella stanza, sarebbero usciti prima dalla stanza;
-se fossero usciti prima dalla stanza lei si sarebbe accorta prima di aver dimenticato il cellulare sul comodino;
-se Lui e l’amante fossero usciti prima dall’albergo, si sarebbero salutati e separati prima che lei passasse con l’auto.
Destino? Fato? Coincidenze? Non lo so. So solo che questa non è cinematografia (Sliding Doors), ma come direbbero Aldo Giovanni e Giacomo... “Così è la vita”!

domenica 10 maggio 2009

Libera di lasciarmi fare.......................(e allora fammi!)

Non so come spiegartelo. Stamattina ti avevo in mente e nel chiaroscuro di un’alba che non aveva ancora conquistato la mia stanza ti ho immaginato nel letto accanto a me. La tua mano scivolava sotto la maglia del mio pigiama e mi carezzava il seno mentre la tua lingua umida e calda affondava nel profumo del mio collo. Avevo le mani poggiate sul cuscino, abbandonate a se stesse e alla voglia che avevo di lasciarmi fare da te. Hai slacciato la cinta dei jeans e con quella mi hai bloccato i polsi alle sbarre in ferro battuto del letto. Mi hai con vigore sollevato la maglia continuando a leccarmi su tutto il corpo; in un istante mi avevi tolto gli shorts e il perizoma tirandoli giù con i denti. E poi hai afferrato con le mani le mie ginocchia e hai divaricato le mie gambe insinuandoti dentro di me lasciando che il tepore del lenzuolo si sperdesse per terra, lì dove l’avevi gettato. Hai iniziato a sfogare su di me tutto l’eccitamento che aveva inebriato le tue carni e le mie. I tuoi muscoli s’indurivano mentre il mio corpo, terribilmente eccitato, seguiva le tue oscillazioni o le contrastava per provare un piacere più doloroso. Ogni parte del mio corpo si fondeva con il tuo, mentre voluttuosi cavalcavamo le onde di un irrefrenabile piacere. Poi ti sei allontanato, ti sei poggiato su un fianco alle mie spalle e hai continuato a farmi godere con il tuo carnale andirivieni mentre con le mani strizzavi ogni mio dolce pendio. Le dita della tua mano mi stringevano i capezzoli e poi scendevano giù, perdendosi tra le mie cosce. Ho sfiorato il cielo e poi sono ricaduta a peso morto sulla terra lasciandomi accarezzare dall’intensa emozioni di esserci regalati un vorace amplesso. Quando ho riaperto gli occhi io ero nel letto, da sola, inumidita e saziata da un sogno che mi aveva nutrito corpo e l’anima.

mercoledì 6 maggio 2009

Insieme


Posso volare
se sei tu che mi tieni per mano
se mi spingi verso le nuvole
fino a sfiorare le stelle
Sbocciano sulla tua pelle
le mie palpitazioni
e la voglia che ho di essere felice
Incauti pensieri
si sfrenano su di noi
ci assalgono
e ci trasformano negli eroi
di questa storia senza fine
in cui io e te
vicini o lontani
anche tra lenzuola
che non parleranno dei nostri abbracci
raccoglieremo la nostra vita
ridotta in stracci
e ricominceremo a sognare
e veleggiare
in quelle emozioni
che solo insieme sappiamo donarci
perché la nostra vera forza
è viverci e amarci

lunedì 4 maggio 2009

E la vostra figuraccia più grande?


Credo che a tutti sia capitato nella propria vita di conquistare i "cinque minuti di gloria" inciampando in una figuraccia tremenda per cui tre metri non sono, come direbbe Federico Moccia, "sopra il cielo" ma sotto terra. Beh, succede di fare l'amore sul sedile posteriore dell'auto con la propria ragazza e succede che, presi dall'enfasi e dalla passione, non ci si accorga che sotto il sedere di lei c'è il giubbotto di lui. Ci si perde in gemiti, esclamazioni...ehmmmm....perverse, respiri ansimanti culminando in un tono sempre più alto con l'orgasmo. Pochi istanti dopo mentre ci si gode la classica fase rem, nel silenzio dell'auto, si ode nitidamente :-Pronto, pronto, pronto..!
Secondo voi, da uno a cento, quante possibilità c'erano che, negli ultimi due minuti di rapporto sessuale in cui ci si sbizzarrisce verbalmente, partisse una chiamata al padre di lui? E se ricordate dove si trovava il giubbotto con il cellulare, potete immaginare quanto fosse chiaro e nitido l'audio!



E voi, cosa mi dite? Dai confidate anche voi la vostra figuraccia più tragica...Mal comune mezzo gaudio:-)

venerdì 1 maggio 2009

Dentro



Insano desiderio
di stringerti
e di averti
Ho voglia di te
su questa scrivania
su questo letto
su questa coltre di follia
mentre la tua lingua
eccitata e fremente
bagna il mio seno
e irretisce la mia mente
I miei gemiti riecheggiano
e le mie gambe si aprono
mentre tu
audace e violento
mi fai tua
mi fai volare
ed io ti amo, ti godo, ti sento