lunedì 25 gennaio 2010

Scop(pi)ando


Non lo so dove cavolo sei, non so che stai facendo né con chi; e nel mio cuore vorrei non pensarti, vorrei non averti , vorrei non sentirti riecheggiare più nei miei pensieri. Eppure un’altro mi tocca, mi accarezza, mi bacia, mi sfiora ed io chiudo gli occhi. La tua immagine comincia ad oscillarmi davanti, nel buio dei miei pensieri; sogno che quelle siano le tue mani, le tue labbra, i tuoi dolci respiri lì, accerchiata da quel gelo di solitudine che mi avvolge mentre il calore dell’amore che provo ancora per te è l’unica cosa che mi riscalda. E quelle mani estranee e sconosciute scorrono sul mio corpo.
La sua lingua bagna la mia pelle, la sua bocca risucchia i miei lobi mentre le sue dita affondano in me sempre più in fondo.
La scollatura della mia camicia si allarga sempre di più, mentre bottone dopo bottone saltano inibizioni e falsi pudori; e più me ne frego di chi muove le mie lenzuola e più i miei gesti perdono il controllo. Mi prende, mi sbatte, mi invade; mi blocca i polsi ed io comincio a sognare, a sognare di te.
Quei sospiri e quei gemiti sono un delitto sulla mia carne che a lui apre falsamente le mie gambe ma non le porte dell’anima;
e tutto sembra scivolare tranquillamente via, sulle mie curve calde e impetuose che altro non aspettano che lui vada via in attesa del tuo ritorno.

domenica 17 gennaio 2010

Confessioni pericolose


Insorgendo dal torpore scrittorio in cui ero inciampata per causa di mancanza di tempo, sono oggi qui a parlarvi di una scoperta che ho fatto. Sono arrivata a 25 anni per scoprire che Tweety, il famigerato pennuto della warner bross amico/nemico di Silvestro non è femmina ma maschio; e sono arrivata a 25 anni per scoprire e dirvi che...udite... udite... la SINCERITA' non esiste!
Ebbene si, non nascondiamoci dietro l'indice della nostra mano e ammetiamo che nessuno essere umano è davvero onesto con gli altri. Ci pettiniamo i capelli, sorseggiamo un bicchiere di succo di arancia e accomodiamoci su una poltrona a riflettere: quante centinaia di puttanate raccontiamo ogni giorno a chi ci circonda? Parto dal preseppusto che se grattiamo su viso, sul braccio e sul resto del corpo, pian piano scopriremo che sottopelle, tolto quel superficiale strato fisico che ci diversifica dagli altri, in realtà siamo tutti uguali, siamo tutti esseri umani.
Siamo esseri umani quando inventiamo una scusa al nostro miglior amico, quando raccontiamo bugie ad un genitore, quando "omettiamo" qualcosa al nostro partner...il tutto condito dalla illusoria autogiustificazione di non far del male a nessuno. E allora viene a galla che c'è sempre qualcosa che non possiamo dire ad una persona perchè temiamo che non riuscirebbe a capirci, a comprenderci. Le confessioni più difficili non sono quelle fatte sull'inginocchiatoio di una chiesa; quelle, per credenti e atei, sono le più facili, è il Vetril puliscivetri della nostra anima. Le confessioni più difficili da fare sono a quelli che sulla terra ci possono giudicare. Noi non siamo dei timorati di Dio, ma siamo uomini timorati degli uomini.
Tutti e dico tutti, senza esclusione di colpi, i rapporti sono contaminati; ed io, che sto qui a chiacchierare con voi, mi associo alla vostra realtà senza tirarmene fuori. Nessun rapporto è davvero pulito, chiaro, nitido...nessuno sa davvero tutto di noi, con nessuno riusciamo ad essere onesti e volendo fare un discorso a 360°, spesso non riusciamo ad essere davvero onesti nemmeno con noi stessi. Non parlo certo di una messa in piazza del nostro ego; parlo piuttosto di quel qualcosa che non si riesce a dire. C'è quel qualcosa di diverso in ogni rapporto ...nessuna verità è sempre completa, nessun rapporto è davvero indenne dalla bugia o dalla omissione.
Perchè?

-"Quello non avrebbe capito"

-"Mia madre non me l'avrebbe fatto fare"

-"La mia ragazza, se glielo avessi detto, si sarebbe preoccupata per nulla"

-"Vabbè dai, tanto non succede nulla"

-"Prometto che lo faccio questa volta e poi non lo faccio più"

-"Se gli avessi detto la verità, il mio amico avrebbe cambiato idea su di me"

L'evoluzione dell'uomo è un processo incontrovertibile a senso unico e, purtroppo per noi, in alcuni casi degerativo fino a perdersi del tutto nei propri errori senza riuscire più a fare marcia indietro.

L'essere umano è egoista e bugiardo di natura, diffidate dalle imitazioni;-)


Ps.Non è mai troppo tardi...